Roc d’le Masche

Roc d’le Masche - 05

Breve sentiero, con facile salita, attraverso un fitto bosco che raggiunge questo caratteristico luogo dove vi è un grande roccione squadrato su cui la leggenda vuole che le streghe si trovassero per danzare…

Particolarmente suggestiva la vista del bellissimo paesaggio che abbraccia parte della Val Grande, da Santa Cristina fino a Groscavallo, Forno Alpi Graie ed i ghiacciai delle Levanne.

Indicazioni

Periodo consigliato
Aprile – Ottobre.
Luogo di partenza
Vonzo (1232 m)
Dislivello
340 metri
Difficoltà
E
Tempo di percorrenza
45 min
Segnavia
326, 326B

Consigliato per

  • Escursionisti
  • Famiglie
  • Tutti

Accesso

Poco prima di Chialamberto si devia a dx e si raggiunge con una stretta strada, ben asfaltata, la caratteristica borgata di Vonzo dove si lascia l’auto nel piazzale vicino alla chiesa.

Itinerario

Imboccare e seguire il sentiero che conduce al Santuario Mariano della “Madonna del Ciavanis”. Raggiungere l’alpeggio del Praias, superarlo e poco oltre (vedi cartelli indicatori), svoltare a sx, abbandonando il sentiero che porta al Santuario. Ora il sentiero si inerpica sulle pendici che scendono dal Roc D’le Masche, con ampi tornanti. Pian piano il bosco si dirada e si giunge ad una balza rocciosa, punto panoramico, oltre la quale si arriva ai prati dominati dal Roc D’le Masche. Ai piedi del Roc si è ricavato un caratteristico alpeggio usando il riparo naturale formato dal masso stesso (La Balma).

La leggenda narra che su quel masso, il Roc, solessero balzare di notte le masche, fate, di Vonzo. Una notte di primavera decisero di trasportare il masso fino a Lanzo e di posarlo proprio sul ponte del diavolo, per godere, il giorno dopo, dello stupore dei lanzesi per quel prodigio. Così si caricarono sulla testa l’enorme roccia e in volo, seguendo la Stura, arrivarono sino al ponte. Ma il diavolo non gradì che si mettesse in pericolo la sua costruzione e con tremende minacce costrinse le masche a riportare il masso a Vonzo. Nel viaggio di ritorno alle poverine pareva che a poco a poco le loro teste affondassero nella pietra, tanto il masso era pesante. Ci riuscirono a stento e ancora oggi si vedono incavate nella roccia le impronte delle teste, affondate per arte magica nella dura pietra.

Bibliografia

Valli di Lanzo – 20 escursioni tra natura, storia, fede e leggende. Ed. CAI Lanzo.

Cartografia

Valli di Lanzo –  carta  e sentieri 3 Val d’Ala e Val Grande, Alte Valli di Lanzo – carta n° 17 L’Escursionista & Monti editori.